Critics

 

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Colore, movimento e ricerca sono le parole connotative alla base della tecnica stilistica, che contraddistingue Bacco Artolini. L’esercizio del disegno è fondamentale nel suo iter pittorico e lo conduce ad acquisire una padronanza piena dell’espressione figurativa, dinamica e decisa, che sfocia in soluzioni narrative di carattere surreale e fantastico. La sua è un’arte energica, policroma, incisiva e sferzante, portatrice di metamorfosi corporali e fusioni spirituali.

Le trasformazioni operate sulle tele non negano la narrazione, come vorrebbe il più canonico surrealista Francis Bacon, bensì strumentalizzano la distorsione, la mutazione, la frammentazione, fungendo da mezzi artistici, che in un nesso di associazione su diversi livelli (mito, poesia, letteratura, segno, simbolismo, metafora, allegoria) generano delle fantastiche presenze ibride tra uomo e animale. Professava Francesco Bacone nel – Novum Organum – “Gli uomini non sono animali ritti su due piedi, ma dèi immortali. Il creatore ci ha dato delle anime grandi quanto il mondo intero, che però non si saziano nemmeno con il mondo”. Le parole rinascimentali del rinomato filosofo inglese descrivono un animo immenso, che nella simbolica trasposizione corrisponde allo spirito creativo di Artolini. Le sue geniali creature trasfigurate sono esseri, che si fondono in una sorta di “divinità animista” che abita la sua “Mitologia estetica” e gli dona l’energia stessa del creare, acquisita in forma spirituale, permettendogli di sviluppare un’espressione rievocativa sua peculiare.

La pennellata veloce e pastosa individua una pittura figurativa dove confluiscono trasformismo espressionista e annullamento concettuale. La figura è protagonista indiscussa, riconquista la sua valenza primaria, la centralità nevralgica e focale tramite le misteriose alchimie e commistioni corporali rappresentate, che si penetrano e si intrecciano nella creazione di entità mostruose, ma altrettanto magnifiche, con un’esecuzione del figurativo impeccabile, che coinvolge ed emoziona l’osservatore.

In una fase della storia dell’arte contemporanea in cui riecheggia l’eco di antiche formule e tecniche che vengono riesaminate, riviste e riciclate, Artolini impone un proprio rinnovatore linguaggio immaginativo ed etico, in cui la visione si muove tra favola e realtà, entrambe catalizzatrici di un principio “esistenzialista”. Surrealismo, Simbolismo, Realismo magico, Neo-Romanticismo si congiungono impressi nei quadri, evidenziando il desiderio dell’autore di generare un nuovo modello con una dimensione morfologica sempre diversa e particolare. Un nucleo di pittura sperimentale per comunicare con gli altri e manifestare visivamente il proprio punto di vista metaforico tra sogno e realtà, finzione e verità, apparenza e sostanza.

Elena Gollini – curatrice d’arte e giornalista  per Spoleto incontra Venezia

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Bacco Artolini, se si considera il vasto e complesso panorama dell’arte contemporanea, con la sua poetica ironica e dissacrante, ne entra a far parte con entusiasmo fanciullesco. L’arte di Artolini, è un’indagine dell’essere, del divenire dell’uomo, attraverso l’altalena di gioie e dolori che ne contraddistingue il cammino e che porta alla scoperta del proprio “Io” nel mondo.

Araxi Ipekjian – critica e storica dell’arte per Ars et Evolutio