26 Apr Renzo Destini: segui la natura e l’universo si curverà
Segui la tua Natura e l’Universo curverà
Siamo gli atomi che ci compongono, siamo le percezioni che ci circondano, siamo ciò che eravamo e ciò che saremo. Siamo la proiezione di qualcosa di molto grande che preme su una membrana materica che conferisce forme, personalità e sogni.
Il miscuglio dell’essenza esistenziale indirizza le nostre scelte, le nostre volontà, i nostri desideri. Seguire significa fluire nella volontà delle Geometrie, interrompere significa rompere l’equilibrio dinamico che paradossalmente rende isostatica e possibile l’esistenza.
La mente, massimo centro di addensamento della membrana materica, non conosce la realtà…essa è giudicatrice e generatrice di conflitti interni ed esterni. La sua persistenza ci rende vulnerabili ai momenti di staticità facendoci crollare e cadere nella perdizione della colpa, dell’assenza, dell’abbandono, della solitudine…illusioni olografiche assumo forme fasulle, mascherate dall’incapacità di inquadrare nuove prospettive.
Reprimere ciò che veramente siamo perché non conforme ad uno standard sociale, dove la membrana diviene muro, o perché non complementare con la geometria fittizia è suicidio dell’essere e sopravvento della mente. Di contro, nel mentre che fluiamo, il nastro trasportare del Destino riesce ad interagire meglio con i mezzi viventi per portare a compimento il suo operato. Nell’attraversamento, non incontrando ostacoli, esprime la volontà universale. Un nastro che se flessibile, è capace di curvare il suo percorso senza però modificarne la direzione.
La nostra natura è…non va fermata. Alla mente potrebbe non piacere, ma solo perché non potrà mai essere in grado di averla sotto controllo. Non lasciamoci ingannare dal filtro, ma fluiamo e lasciamo fluire…in questo modo riusciremo veramente ad amare e ad amarci.
Visione
Nelle rapide dei torrenti del Destino, un immenso dirupo origina una cascata…senza timore ci si lascia trasportare verso il tempestoso baratro…un naturale tronco della Provvidenza devia il percorso permettendo di afferrare un intrico di edera sporgente…a testa in giù, la cascata è la via e il torrente la cascata…la direzione della corrente però non cambia.
Renzo Destini 25-04-19