12 Ott Mosaici concettuali di bassa lega
Ravenna dal 6 ottobre al 24 novembre ospita il Festival internazionale di Mosaico Contemporaneo ed essendomi recentemente trasferito quì, ho deciso di apportare in maniera del tutto inappropriata, un misero contributo alla città che mi accoglie.
Ma prima di parlare nello specifico di questi lavoretti, debbo aprire una parentesi importante:
Raggrumati tutti sotto il nome di ” Mosaici Hater“, Il nome della serie nasce dall’intervento pseudocreativo di un artista ed ex amico – che non nominerò- durante l’ultimo evento del 13 settembre 2019, nel quale erano esposte le mie opere insieme a quelle dell’artista Berlinese ma operante ad Atene Karl Heinz Jeron.
La mostra si intitolava ” In a drunken moment of exaltation” ed esponevamo: circa 40 sculture di cemento, 5 dipinti, un robot, un video ed una scultura fatta a due mani che sarebbe stata il pezzo rappresentativo della nostra collaborazione.
L’individuo – che di nuovo non menziono – verso fine serata, è intervenuto sulla scultura facendola cadere al suolo e rompendola.
La sua performance è andata avanti con un video in diretta e successivi atteggiamenti che potevano risultare offensivi sulle pagine: degli artisti, dello spazio che ospitava la mostra e di alcuni avventori.
Questo ha messo in seria difficoltà i rapporti tra le parti.
Il proprietario dello spazio ha immediatamente richiesto la rimozione di video e commenti, ma prima che ciò avvenisse sono riuscito a carpire qualche screenshot e a comporre un primo mosaico Hater.
Nei giorni successivi si avvicinava il “Fridays for Future” in Italia e non potevo che parassitare tutto il movimento di Haters e complottisti che gravita attorno a Greta Thumberg.
Il terzo “mosaico invece” nasce dal caos di cartelle sparse in un desktop: file che si cercano, tessere ipertestuali immerse in una matrice binaria con lo strepitoso fondale ricordo d’un antico mistero.
Il quarto mosaico è uscito male; in preda ai fumi euforici dell’ispirazione ho commesso il grave errore di non preoccuparmi delle dimensioni dell’immagine, perciò la figura è tristemente minuta e sfocata, tuttavia si intuisce già il motivo principale; una foto di classe.
Nel numero cinque, un’omaggio al nostro statuto (Bacco Artolini Statement) e le sue componenti.
Nel sesto pezzo un’interessante raccolta:
La mattina presto, per le vie centrali della città, bellissime composizioni liquide. Urina di cane allevia col suo tanfo, la solitudine dei tombini, che finalmente dialogano con muri e sanpietrini.
Bacco Artolini 12.10.19