Intro n°3 collezione Lisbona -Creazione e Compulsione-

Intro n°3 collezione Lisbona -Creazione e Compulsione-

Ho osservato il mio processo creativo -formato da una serie di micromomenti creativi e compulsivi che s’alternano- accorgendomi che s’espandeva , alimentato da una forma di compulsione. Cosi’ mi sono chiesto dove fosse il punto finale, che avevo individuato tanto facilmente negli  esempi dei due articoli precedenti – Creazione(1)Compulsione(2)-.

Intanto, e’ importante sapere che molto spesso durante la produzione di un’opera, si raggiunge uno stato d’ immedesimazione tale da non riuscire piu’ a guardarla con distacco. Per questo si e’ costretti a decidere quando l’opera e’ pronta ( almeno questo passa ai pittori di medio/bassa esperienza come me) . Questa decisione non e’ una “reale” fine quindi non puo’ essere presa a modello.

Credo, invece, che sia nell’esaurirsi del periodo creativo – durante il quale io per esempio produco 10/15 opere – il “reale” punto finale  che cerchiamo.

Detto questo, cosa succede quando il flusso creativo termina? Quando la compulsione termina? Ovvero quando l’artista vive il vuoto creativo.. La famosa crisi creativa?

La fine , che effettivamente e’ la morte dell’ispirazione, ha un seguito. Dopo un soggettivo periodo, l’artista, colto da nuova ispirazione, ricomincia a creare. In questo caso, la verita’ e’ che finito il  flusso , dopo la ‘morte’, segue un periodo di raccolta di informazioni ed energie, come una nebulosa dopo l’esplosione della stella madre, per poi ricondensare in un nuovo originale, atto creativo.

La fine non era altro che un nuovo inizio insomma!

Dettaglio: conceptual sketch creation-(t)-compulsion-(t?)-creation……

Questo nuovo atto creativo che eleva l’arte, si puo’ dire che ne alzi le frequenze, in termini musicali si direbbe che “alza di un’ottava” il livello artistico del pittore.

Possiamo dire, allora, che la compulsione  e’ profondamente legata alla creazione .

-Piccola parentesi; mi balza alla mente, quando si medita o quando per qualsiasi ragione fermiamo la compulsione mentale. Alla morte della sua azione, il sentimento d’ apertura che ne deriva e’ indiscutibile-

Ma andando avanti..

Il processo creativo non puo’ funzionare troppo diversamente da tutti gli altri esempi del precedente post, quindi proviamo a ripassarli sotto questa luce.

Nell’esempio delle formiche, qual’e’ la successiva creazione ? Esaurita la risorsa di cibo, segue un nuovo atto creativo, la scoperta di una nuova risorsa e quindi l’innalzamento del valore della colonia ( in numero, in dimensione ecc..).

I conti tornano..

E la goccia nella grotta? Stalattite e Stalagmite si uniscono in una colonna ed il corso dell’acqua, trova semplicemente un nuovo percorso sulla colonna costruita, si eleva in bellezza, in maestosita’e pure spazialmente.

Si ok, ma per quanto riguarda la morte fisica del corpo? Qual’e’ l’innalzamento che dovrebbe seguire?

Un’ ipotesi o teoria, che potrebbe rispettare questo filo logico e’ la reincarnazione  della legge karmica.. (  se vi salta in mente dell’altro condividetelo, perche’ sarebbe importante!)

Va bene..

Vediamo qualcosa di piu’ complicato: compulsione all’ alcool? compulsione al sesso? Compulsione allo shopping?

L’individuo, in una spirale , non sembra essere in compulsione espansiva, sembra piuttosto in contrazione.

-La differenza tra compulsione espansiva e contrattiva l’ho delineata cosi’: la prima in verita’ e’ un’alternanza di micromomenti creativi e compulsivi. La seconda e’ compulsione pura e protratta, senza ‘interferenze’ di creazione-

Dettaglio: conceptual sketch creation-compulsion

Forse c’e’ un fattore che influenza l’azione della compulsione? Si.. Penso sia la consapevolezza.

Una persona in balia della compulsione non e’ minimamente consapevole di se`. Piu’ il fattore consapevolezza di se’ diminuisce, piu’ puro e’ il flusso compulsivo ( quindi contrattivo e si puo’ dire distruttivo allora) .

Quindi la persona che muore per autodistruzione?… Se la consapevolezza e’ il fattore chiave, l’individuo che muore per una dipendenza la possiede atrofizzata. Per lui niente innalzamento?

E se provassimo a valutare  l’esistenza di consapevolezza superiore? Di un flusso piu’grande che trasporta persino particelle nuotanti in senso opposto?.. Qualcuno lo percepisce questo grande flusso, qualcuno lo ipotizza, qualcuno lo vede..

Allora si..

Penso che sia questa la consapevolezza che nel lungo tempo (o nel grande spazio, come preferite) porta in ogni caso ad un’evoluzione..

.. Nobilitando anche le particelle piu’ pesanti..

Porta-Piscio LQ

Come conclusione al post aggiungerei:

Spero d’ essermi spiegato decentemente a parole, ma solo con i dipinti ho potuto esprimere in modo “tridimensionale” e spontaneo questa intricata visione..

… E’ difficile rendere a parole, la sensazione che creazione e compulsione, siano in verita’, la stessa forza.

Ecco le foto di: “Creazione e Compulsione” Lisbona 2015